Riciclo veicoli fuori uso: proposte per il futuro
Il riciclo e il riuso di veicoli fuori uso in Italia e in Europa è una questione prioritaria, basti pensare che in Europa l’industria automobilistica genera circa 11 milioni di tonnellate di rifiuti.
Mentre nel nostro paese i veicoli a fine vita sono circa 1 milione.
Sempre dando un’occhiata ai dati europei, la percentuale maggiore di veicoli fuori uso è destinata al riciclo e al riuso, la restante parte al recupero.
Come già visto in un articolo precedente (puoi leggerlo qui per intero) l’Italia per quanto concerne il riutilizzo e il riciclo è in linea con i trend europei, con una percentuale pari all’87,4% del peso medio del veicolo.
Invece, per quanto riguarda il recupero totale siamo circa 10 punti percentuali in meno rispetto agli standard europei.
La gestione dei veicoli fuori uso spetta agli autodemolitori italiani, circa 1450. Solo a Roma, per esempio, troviamo 80 autodemolitori ufficialmente attivi.
Il settore sta attraversando un periodo di profondi cambiamenti anche in vista della sfida della Transizione ecologica, che non può non costare adeguamenti, a partire dai macchinari utilizzati.
Ecotecnica Europe produce presse all’avanguardia per il riciclo di metalli ferrosi e non ferrosi, sviluppando macchinari a basso consumo e impatto ambientale che permettono ai nostri clienti di usufruire delle agevolazioni e degli incentivi statali.
Riciclo e riuso: le proposte del rapporto AIRA
Se torniamo alle sfide del settore, la Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e l’Associazione Industriale Riciclatori Auto (AIRA), propone una serie di soluzioni in grado di traghettare gli autodemolitori verso il raggiungimento degli obiettivi UE.
AIRA propone di introdurre in Italia una disciplina sul riciclo dei veicoli fuori uso con regime EPR, responsabilità estesa del produttore, in grado di rispondere ai principi di responsabilità contenuti nella direttiva.
In Europa, in linea con i provvedimenti e le misure volte a favorire l’economia circolare, di principio di responsabilità del produttore si parla da anni, ma sembra che ogni Stato agisca in maniera arbitraria.
La Fondazione sottolinea come sia necessario tracciare efficacemente le performance di trattamento anche per le case automobilistiche e contrastare le esportazioni di veicoli usati al solo scopo di ridurre gli obblighi tributari.
Inoltre, è richiesta una normativa di riciclo personalizzata in base alla frazione di materiale e nuovi investimenti a sostegno della ricerca e delle innovazioni impiantistiche, che riducano anche il gap tra le aree del nostro paese. Infine, si chiede l’applicazione della disciplina a veicoli fuori uso fino a questo momento esclusi, come automezzi dal peso maggiore alle 3,5 t e i motocicli.
La proposta, in generale, è quella di rendere quanto più uniforme la legislazione italiana a quella europea.
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