Come vengono gestiti i veicoli fuori uso dal settore demolizioni
Ecotecnica Europe produce presse e presse cesoie per il comparto demolizioni, investendo risorse ed energie nella progettazione di macchinari all’avanguardia per il lo smaltimento di veicoli fuori uso, il cui compiacimento del cliente rimane il nostro obiettivo non solo nella fase della vendita del prodotto, ma anche in fase di assistenza.
Da sempre riconosciamo il valore dello smaltimento dei veicoli a fine vita nell’ottica dell’economia circolare: parliamo di una miniera inesauribile di materiali che se pressati e riciclati adeguatamente possono apportare vantaggi notevoli e non solo in termini economici.
Riciclo veicolo a fine vita: come funziona?
Un’auto a fine vita pesa 1088 kg, costituita da un 70% di metallo ferroso, 4% non ferroso e circa il 14% di materiali come plastica e vetro. A questo bisogna aggiungere il peso delle carcasse, batteria e guaina dei cablaggi.
In quest’ultimi anni, il settore si interroga su come avverrà il riciclo dei veicoli a fine vita elettrici, soprattutto per quanto concernerà lo smaltimento delle batterie.
È vero, altresì, che quando un’auto è rottamata, diventa un rifiuto a tutti gli effetti e le componenti più pericolose devono essere smaltite nel modo giusto.
La messa in sicurezza del veicolo fuori uso consiste, appunto, nella rimozione delle componenti pericolose.
Gli autodemolitori annotano su particolari registri una sorta di bilancio dei rifiuti, il MUD, utile soprattutto agli enti preposti a controllare che l’impresa abbia rispettato gli obblighi normativi, anche in materia di tutela ambientale.
Nella pratica, invece, il veicolo fuori uso va privato delle parti pericolose. Successivamente si procede allo smontaggio di vetri e plastica, destinati a impianti adatti al loro riciclo.
Infine, il veicolo viene frantumato e pressato con macchinari appositi, come quelli prodotti da Ecotecnica Europe, dopo previa separazione dei metalli ferrosi e non ferrosi (rame o alluminio), destinati alle acciaierie dai ASR (residui di frantumazione auto).
Si stima che il 15% del fabbisogno delle acciaierie italiane tragga linfa vitale dalla rifusione del materiale ferroso proveniente dal settore demolizioni.
Veicoli a fine vita: il problema del fluff
Occorre, poi, smaltire la componente non metallica, trasformata in fluff.
Il fluff è appunto la parte volatile ottenuta dalla frantumazione dei veicoli, composta per lo più da plastica e tappezzeria, destinata alla discarica.
Oggi sono al vaglio delle istituzioni soluzioni per convertire il fluff in combustibile.
È proprio il recupero del fluff, secondo le associazioni di settore, l’ago della bilancia per raggiungere gli standard europei.
In conclusione, bisogna incentivare il recupero di tutti i materiali, cercando di coinvolgere anche le Regioni con investimenti e agevolazioni fiscali che permettano agli autodemolitori di acquistare presse e macchinari all’avanguardia.
